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lavorare nel mondo dello spettacolo

Si aprono importanti spiragli per i lavoratori intermittenti dello spettacolo, finora esclusi da ogni tipo di sostegno previsto dal decreto legge Cura Italia.

Rispondendo in commissione Lavoro della Camera a un’interrogazione, il Ministero del Lavoro ha spiegato che «sentito anche il Ministero dei Beni culturali, favorirà nel primo decreto legge utile, l’inserimento di misure di sostegno economico volte a tutelare l’intera platea dei lavoratori del settore dello spettacolo, a prescindere dalla tipologia del contratto di lavoro in essere, trattandosi di uno dei settori maggiormente colpiti dalla chiusura generalizzata delle attività».

Demetrio Chiappa, presidente di Doc Servizi, la più grande cooperativa italiana nel settore spettacolo, che da due mesi sta portando avanti le istanze di questi lavoratori, accoglie con soddisfazione queste dichiarazioni e rilancia: «Accogliamo con piacere questo impegno e, raccogliendo l’invito del ministro Franceschini ad avanzare proposte, presentiamo alcuni suggerimenti. Per i lavoratori intermittenti dello spettacolo, che hanno sempre pagato contributi e tasse, è necessario capire come garantire loro una continuità di reddito fino alla fine dell’emergenza. Considerando gli ammortizzatori che sono ad oggi disponibili, riteniamo che i lavoratori intermittenti dello spettacolo debbano avere accesso alla CIGD in corso di rapporto o, in alternativa, agli 800 euro del bonus spettacolo, in base alla loro condizione professionale. Invece, coloro che non accedono o hanno esaurito il periodo di integrazione salariale, devono ottenere l’indennità di disoccupazione NASPI anche quando i lavoratori non sono in chiamata».

Intanto è stata inviata una lettera ai ministri Dario Franceschini e Nunzia Catalfo e al presidente e al direttore dell’INPS, Pasquale Tridico e Gabriella Di Michele, da parte di ShowNet (la rete di cooperative del settore spettacolo che comprende AMS, Crea Stage, Crew Room, Doc Servizi, Doc Creativity, fasolumusic.coop, NRG, Techne, Tempi Tecnici) in cui si chiede innanzitutto di correggere l’improvvido richiamo della Circolare 47/2020 alla precedente circolare 41 del 2006 – improvvido perché nel 2006 non c’era il Covid-19!

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